Ponte del diavolo

Una giornata diversa

In una mattina delle vacanze di Natale, quattro giovani Africani, tre del Mali e un quarto della Costa d’Avorio, in Comunità a Vauda Inferiore, vengono, con suor Maria Luisa, verso le Valli di Lanzo.

La prima tappa non può che essere il Ponte del diavolo. Sebbene siano già passate le 11 il sole non è ancora giunto a lambire le sponde della Stura e l’aria è gelida, ma questo non impedisce ai nostri intrepidi amici di ascoltare con interesse la leggenda della costruzione del ponte, ammirati delle “bravure” del diavolo, e di immortalarsi in numerose foto.

Una buona pizza calda e una partita a calcetto sono sufficienti per riscaldarsi.

Nel pomeriggio con alcune suore si divertono con una tombolata a premi che li incuriosisce ed entusiasma… e intanto si chiacchiera; ci fanno partecipi dei loro problemi, ci parlano delle loro famiglie lontane a cui desidererebbero poter provvedere almeno un poco, se riuscissero a trovare un lavoro!

Non tutti conoscono bene il francese e l’italiano è ancora un po’ stentato, ma ci si intende alla perfezione: i cuori si capiscono! E non è difficile trovare argomenti di dialogo: alcuni più profondi, altri meno impegnativi, l’importante è scambiarsi le idee.

Prima di tornare a Vauda, si fa ancora una puntatina a Ceres per salutare i giovani Africani che vivono in quella comunità. Non provengono dai loro stessi paesi, ma si sentono subito accolti come fratelli.

Si ritorna alla base con nel cuore una piccola speranza in più.

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