Opera di Aurelio Togliatto

Sono Aurelio Togliatto, lanzese.

Ho frequentato l’asilo infantile delle suore Albertine, dove mi sono erudito con i miei primi disegni; ricordo anche le suore che esercitavano l’attività agricola alla cascina “La gioia” in frazione Praile di Lanzo meta preferita delle passeggiate delle ragazze dell’Istituto.

In seguito la mia attività lavorativa, quale Agente di polizia municipale, mi ha permesso di tenere, con il mio collega, i corsi di educazione stradale alle classi medie dell’Istituto e di accompagnare le allieve della Scuola ai “Giochi della Gioventù” a Torino.

Per la beatificazione di Federico Albert, con il Sindaco ed un gruppo di concittadini ho rappresentato in Vaticano il nostro Comune tenendo con orgoglio il gonfalone di Lanzo.

Già nell’ 800 il nome Federico era presente nella mia famiglia: il mio nonno materno, e più tardi mio fratello e suo nipote portano questo nome.

Ho voluto così dedicare all’Albert e alle sue opere un disegno realizzato con una tecnica povera, ecologica, usando mallo di noce (rolla) acquerellato, su carta. Ho inteso così rappresentare una sintesi delle opere del nostro Beato Vicario Foraneo Federico Albert che tanto ha amato Lanzo.

Opera di Daniela Della Casa

Introduzione alla novella “Il privilegio”

“Questo mio rettangolo di cielo, sempre uguale eppur diverso nelle varie ore e stagioni, questa mia leopardiana siepe mi porta lontano, oltre il limite dell’orizzonte, in altro tempo, in luoghi impensati, in percorsi strani della mente”.

Questa frase pronunciata da Ginevra, protagonista di ogni racconto, dà il senso alla raccolta di 25 novelle intitolata: “Il mio giardino lo sa” che uscirà a breve, edita dall’editore Baima Ronchetti.

Di tale raccolta fa parte anche “Il privilegio” che racconta le emozioni, le sensazioni, i sentimenti di una ragazza lanzese, studentessa dell’Istituto F. Albert negli anni sessanta. Quella scuola, arroccata sul monte Buriasco, a Lanzo, in questo borgo dove affondano le mie radici, è il mio vissuto del periodo dell’adolescenza, della mia formazione culturale, spirituale ed umana. Lì ho imparato il metodo di studio, la capacità critica e l’apertura mentale che mi sono servite fino all’università e ancora nel mio lavoro amatissimo, quello di insegnante di lettere per 37 anni nella scuola media. Lì ho approfondito il mio amore per la poesia e la letteratura, lì è nata la mia passione per la scrittura che ha prodotto, nel corso degli anni, quattro raccolte di poesia, un romanzo, una raccolta di novelle. Un altro romanzo è in fase conclusiva.

Daniela Della Casa

Daniela Della Casa è insegnante di lettere in pensione.

Pubblicazioni:

  • Pubblicazione raccolta di poesie “ Corre Il filo” Neos editore ( To) nel 2006-
  • Pubblicazione raccolta di poesie “Vaniglia, dolce amarcord” Genesi editore (To) nel 2011

Con quest'ultima raccolta ha vinto il  2° premio assoluto all'A.U.P.I,  premio internazionale di poesia di Milano nel 2012; il 3° premio al concorso nazionale Garcia Lorca di Torino; la menzione al concorso di poesia della città di Alessandria.

  • Pubblicazione del romanzo “ Ho passato la notte a volerti bene”  Il risveglio editore nel 2017
  • Pubblicazione della raccolta di poesie “ Ho danzato con te” Il mio libro .it nel 2017
  • Pubblicazione della raccolta “ Ho danzato con te”  insieme con “ Dentro il mio Bianco “ Di G. Magnetti  Carta e  Penna  editrice ( To) nel 2017

Premi con poesie inedite e con racconti editi ed inediti

  • nel 2020 secondo premio Centro studi cultura e Società “Premio Epidemia di Parole” con  la novella “Frullo d’ali”.
  • nel 2020  premio speciale al concorso nazionale Formigine Modena  con poesia edita sul femminicidio.
  • nel 2017 premio speciale unico per il Piemonte con il racconto breve “ Bianco fusto di betulle”Concorso internazionale Ambiart di Milano
  • nel 2017 premio Piemonte letteratura 24° edizione segnalazione di merito con il racconto” Bianco fusto di betulle”
  • nel 2015, nominata membro onorario dell'Unione mondiale dei poeti al Premio Sestrière (non avendo presenziato alla premiazione e al ritiro del premio per lutto familiare, non ha ricevuto il premio)
  • nel 2014,  menzione d'onore al Premio Piemonte Poesia e pubblicazione sull'antologia  del Centro Studi “Cultura e Società” di Torino
  • nel 2008, “2° premio al concorso Noialtri di Messina

Ha fatto parte della redazione del giornale periodico”  Il borgo “ di Lanzo

E' stata commissario al premio letterario “Silvio Bellezza” di Lanzo

E' attualmente membro del Consiglio di biblioteca  per il quale si occupa della presentazione di libri, ora come critico, ora come lettrice.

Per l'Assessorato alla cultura  di Lanzo organizza reading di poesia e musica nel teatro “Don Flecchia”, a scopi benefici.

Fa parte della  giuria concorsi vari Scuola media.

Opera di Bruna Mecca

Il pannello riprodotto nella foto, è stato realizzato plasmando dell’argilla e cuocendola in un forno per ceramica.

È nato dal desiderio di esprimere la mia Profonda ammirazione per FEDERICO e la mia devozione per un parroco che avrei tanto voluto conoscere.

Nella parte alta del pannello sono rappresentate le montagne di Lanzo (la Vaccarezza in particolare) quasi ad accogliere ed abbracciare il messaggio che egli ha lasciato praticandolo nella sua vita: LA PREGHIERA.

Bruna Mecca

Bruna Mecca vive a Lanzo nella sua casa-laboratorio dove lavora l’argilla. Ha frequentato le scuole medie e superiori presso l’Istituto Albert di Lanzo. Molte esperienze di vita hanno alimentato la sua passione per la montagna. Ha insegnato per molti anni in paesini di montagna dove tanti bimbi le hanno fatto scoprire i segreti della natura, certamente il ricordo del padre, studente di veterinaria, che preparava gli esami mentre accudiva le pecore del nonno sopra Ala di Stura.

Infine determinanti sono stati gli anni giovanili trascorsi con il Gruppo Scout che le hanno consentito di percorrere ed ammirare la montagna in tutta la sua ampiezza.

Per tutto questo ha scelto di ambientare il messaggio di preghiera che proviene da Federico tra le cime di Lanzo

Pannello Bruna Mecca

Opera di Roberto Giardino Calcia

Lanzese di adozione, impiegato, appassionato di storia locale, dal 2020 presidente dell’associazione Comitato Ponte del Diavolo, Roberto Giardino Calcia è l’autore di “Federico: fuoco, acqua e terra!”.

Nel suo racconto, Giardino ha sottolineato come l’agiografia del beato Albert ben si sposi con la storia millenaria della città sul Monte Buriasco. “È incredibile come, nel corso dei secoli, in una cittadina di circa 5.000 abitanti abbiano vissuto così tante figure di spicco legate alla Chiesa. A Lanzo sono transitati sodali di pontefici (come Bartolomeo Bonesio, servitore di Papa Clemente VIII, o Gian Giacomo Medici di Marignano, fratello di Papa Pio IV e zio di San Carlo Borromeo), ordini religiosi che hanno lasciato importanti tracce di storia (come Gesuiti, Camaldolesi e Cappuccini) e Santi Sociali particolarmente attivi nel campo dell’educazione giovanile, come don Bosco e il Beato Albert”. Un crescendo religioso per un borgo i cui abitanti furono scomunicati da Tedisio, Vescovo di Torino, ad inizio secolo XIV e la cui avversione alla chiesa è ancora oggi testimoniata dai merli ghibellini presenti sulla torre di Challant (1357). Un crescendo religioso che ha toccato il suo apice con la figura di Federico Albert, salito agli onori degli altari nel 1984, quando Papa Giovanni Paolo II lo beatificò domenica 30 settembre, in una cerimonia cui molti lanzesi, tra cui l’autore, presero parte.

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